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Doom Eternal è il porting Switch più ambizioso di sempre?

Non ci sono dubbi: Doom Eternal è un risultato tecnico straordinariamente impressionante. Il motore id Tech 7 offre immagini di qualità eccezionalmente elevata a 60 fotogrammi al secondo fluidi su tutta la gamma di console PlayStation e Xbox. Abbiamo assistito a un aumento della qualità delle texture, della densità della geometria e della scala mondiale. È un gioco che dimostra davvero tutto il potenziale di queste macchine, gettando al tempo stesso le basi tecnologiche per la prossima generazione. In teoria, questo dovrebbe rendere una potenziale conversione del gioco su Switch ancora più impegnativa rispetto ai precedenti port Panic Button dei titoli id ​​Tech, eppure c'è una buona argomentazione qui per dire che questo è il lavoro più impressionante mai realizzato dallo sviluppatore di talento.

Naturalmente, in base a qualsiasi criterio misurabile, escluso il consumo energetico, ovviamente! – La versione Switch di Doom Eternal è il modo meno preferibile per giocare. In effetti, richiama alla mente conversioni classiche come Quake per Sega Saturn. Era di gran lunga la versione meno impressionante, ma il progresso tecnologico nel realizzarla effettivamente è stato semplicemente immenso. Per estensione, posso elogiare il lavoro di Panic Button qui pur sapendo benissimo che è meglio giocarlo su altri sistemi. Questa è la chiave qui: si può trovare un port del genere impressionante e interessante pur riconoscendone i difetti.

Dal mio punto di vista, l'obiettivo di un porting come questo dovrebbe sempre incentrarsi sulla ricreazione degli aspetti chiave del gioco in questione effettuando al tempo stesso tagli intelligenti. Anche con una riduzione della qualità visiva, il gioco dovrebbe mantenere la propria identità visiva offrendo allo stesso tempo caratteristiche prestazionali che evitino di rovinare il divertimento. Se il tuo port presenta tempi di caricamento estremamente lunghi, prestazioni scadenti e un'enorme riduzione della qualità visiva, non è una buona conversione. Con i suoi precedenti porting su id Tech, ritengo che Panic Button abbia svolto un buon lavoro nel raggiungere questi obiettivi. Doom 2016 e i vari titoli di Wolfenstein ripropongono tutti molto chiaramente il gameplay e la firma visiva delle versioni originali, anche se con una risoluzione e un frame rate inferiori. Tuttavia, ciascuna porta presentava difetti, tra cui un cattivo ritmo dei fotogrammi e un rallentamento.

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